progetto di Antonella Bosio per MAF MuseoAcquaFranca
“I diari del fango” nasce e si sviluppa come un percorso, un viaggio ma anche un racconto contemporaneo. C’è amicizia e sofferenza, condivisione di momenti e l’avvicinarsi consapevole al necessario distacco. C’è affetto e stima tra due persone che hanno condiviso una parte di questo viaggio che è la vita.
Intorno c’è il mondo che vive le sue contraddizioni, c’è la crisi climatica, le guerre; ci sono anche progetti, a volte inespressi o mai realizzati, altri in corso, ci sono sogni che verranno interrotti e un mondo bellissimo da esplorare e di cui godere.
In questo racconto il fango è uno strumento, il filo conduttore, strumento e oggetto di condivisione di alcuni momenti, ma anche testimone di un tempo sospeso, tempo di attesa e tempo interrotto.
Amicizia che nasce dall’acqua, allenatrice di nuoto una, atleta e madre di atleti l’altra, continua il racconto con il fango, la terra cruda, dove entrambe hanno trovato nuove occasioni di tempo condiviso.
La malattia toglie le forze e prendere tra le mani quel pezzo di fango è diventato impossibile, passando nel suo laboratorio, osservo il materiale inutilizzato, un luogo che sospeso aspetta le forze a sostenerlo.
Documentare questo percorso, questa amicizia legata dal fango, con questo progetto, foto, qualche video, testimonianze di un momento di vita e di fango, perché noi, esseri plasmati dal fango, al fango ritorneremo.
Un viaggio difficile da affrontare, un viaggio consapevole che ,“i giorni del fango”, i giorni difficili e appesantiti dagli eventi, fanno parte della vita ed è nostra facoltà cercare di renderli giorni vitali e pregni di significato.
Ho, per questo progetto, aperto una pagina Instagram, @i_diari_del_fango
Su questa pagina saranno caricati i contributi che man mano che riuscirò a realizzare.
La condivisione al pubblico sarà attraverso dei QR-code che, stampati su schede raccolte in una scatola, potranno essere consultati separatamente, una ad una dal proprio cellulare. Riportare il progetto, se pur pubblico ad una dimensione privata e intima mi sembrava molto importante.
Non intendo rivelare parti di vita privata o l’identità delle persone coinvolte, chiunque potrebbe identificarsi in un simile percorso di riflessione sulla vita, l’amicizia è le relazioni con il mondo che ci circonda.
È un progetto sperimentale, ne ho progettato il percorso, non sono in grado di prevederne il risultato ne il punto di arrivo, per ora.
Potrebbe essere un progetto aperto che mano a mano si arricchisca di nuovi contributi, oppure potrebbe spegnersi con il dolore della perdita.