ORME

di Fabio Ingosso

Progetto espositivo a cura di Antonella Bosio per XENO al civico 29

“Orme” /23

è un intervento site specific di Fabio Ingrosso sul tema dell’orma in stretto dialogo con gli spazi espositivi in corte Calini e della stanza di vicolo F. Borgondio.

L’orma è la traccia di un passaggio, il segno di un’alterazione nello spazio-tempo. Tutto ciò che percepiamo, in effetti, non è che l’orma di qualcosa che è stato prima del momento in cui viene davvero vissuto.

È un’orma la luce di ogni stella nel cielo, è un’orma musica delle onde sonore che ci trasmettono alla radio, sono orme tutte le immagini che abbiamo davanti agli occhi, mutamenti della luce nello spazio e nel tempo.

Nella corte sara allestita l’opera “Un Sentiero di Alberi”.

Un albero secco, ribaltato, il tronco è composto da blocchetti in argilla cruda, appesi ad un telaio in ferro e corda. Composto dal calco, l’orma, degli alberi che si incontrano lungo un sentiero tra Brescia e Bergamo.

L’orma è qui intesa come tracciato, quello appunto che collega le due città, ora insieme capitali della cultura 2023; è anche impronta e prova delle varietà naturale che nel sentiero si incontrano. L’orma come testimonianza della natura, fondamentale per il benessere di ognuno di noi.

“Un Sentiero di Alberi” ne è il paradosso, testimone della ricchezza naturale di una delle aree geografiche maggiormente inquinate d’Europa. L’albero ribaltato, posizionato nel cuore della città di Brescia è come un monumento, realizzato in terra cruda è destinato a distruggersi esattamente succede al il patrimonio naturale che, esposto all’azione degli eventi inquinanti, ne sarà alienato tanto più velocemente quanto maggiore è il grado d’inquinamento. Resta l’anima secca, anch’essa destinata a distruggersi.

“Ombra del tempo”: installazione nella stanza di vicolo Borgondio, è un insieme di monotipi, realizzati tramite calcografia e cianotipia, e di detriti installati a pavimento.

In questo contesto siamo all’estremo del tempo, dove ogni cosa esistita ha perso del tutto la propria fisicità, ciò che ne rimane è solo un’ombra. Si tratta dell’ombra del tempo: tutta la materia è solo polvere, puntini di luce dispersi nel buio.

Monotipi e detriti, insieme alle tracce di umidità e all’intonaco staccato, i segni di usura delle pareti della stanza, creeranno così un luogo di riflessione su quanto realmente le orme dell’umanità, i segni a cui tanto teniamo del nostro passaggio sulla Terra, non siano che polvere in un universo incomprensibile.

“un sentiero di alberi” 2023
“un sentiero di alberi” 2023
“ombra del tempo” 2023
“ombra del tempo” 2023

Fabio Ingrosso, nato a Lecce nel 1994.

Ha iniziato da poco tempo un percorso improntato sulle arti visive, studia all’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia; ma sin da piccolo era propenso agli studi delle arti, sviluppando interessi: musicali, grafici, letterali e artigianali.

La sua ricerca artistica ruota attorno a un modo di comprendere il mondo nell’accezione di una condizione personale ed emotiva con esso; cercando di esplorare con l’arte quelle emozioni che percepisce in purezza e l’immaginario che queste creano dentro di lui. Importante, nonché indissociabile, è la relazione tra mente e corpo nell’esperienza diretta con i fenomeni che poi lo condizioneranno nel processo creativo. L’uso dei materiali è peculiare, perché sono accuratamente scelti e ricorrenti: legni, pietre, corda, piante; oltre a un’affezione per la tecnica di stampa fotografica della cianotipia che lo porta tutte le volte che la utilizza a sperimentare, fare molteplici tentativi, confrontarsi con la casualità del risultato imprevedibile, insomma, uno specchio pratico che ha una riflessione filosofica della sua visione sull’esistenza personale e dell’umano.

Inaugurazione sabato 30 settembre ore 16.00

Visitabile nei giorni

30 settembre 1-7 e 8 ottobre

dalle 16.00 alle 18.00

Ingresso libero e gratuito

Lascia un commento